Le parole di uno dei più profondi architetti del nostro tempo, recentemente scomparso,
sono riferite alla lingua dell'Arte, a quel delicato e personalissimo complesso di elementi, di simboli e, sopratutto,
di scelte che costituisce, individua e indelebilmente caratterizza il mezzo espressivo di ciascun artista.
Silvio Natali ha elaborato il proprio linguaggio artistico con lucidità e con sicurezza. Le sue opere riflettono
una ricerca coerente ed attenta, culminante in lavori pregevolissimi nei quali la pulizia del segno viene ad essere
elemento centrale di equilibrio; il contrasto cromatico, talvolta discreto, talvolta più vivace, è parte integrante
delle composizioni e spesso ne determina l'atmosfera.
«Non si può inventare la lingua: ma è certo che il modo di usarla
è inventivo ed autobiografico, è la tua storia e il tuo futuro».
Aldo Rossi
«Tutto l'universo visibile non è che un deposito di immagini e di segni ai quali l'immaginazione deve attribuire
un posto ed un valore relativo», annotava Charles Baudelaire nella celebre presentazione del Salon parigino del 1859.
Ebbene, Natali spazia sicuro in questo «deposito di immagini e di segni»; osserva, interpreta, seleziona.
Magistralmente, quindi, ricompone. Costruisce con pazienza ed acume le proprie opere, nella cura del particolare,
fino a dar vita a strutture (visualmente espresse, ma ovviamente dal carattere innanzitutto mentale) di straordinario
vigore, di piena, vibrante suggestione.
Sorprendono, le grandi architetture di segno e di colore che popolano i quadri di Silvio Natali.
Emozionano pacamente, senza ricorrere ad alcuna forma di retorica. Quasi all'improvviso, con forza e con franchezza,
l'Arte di Silvio Natali si rivela infatti assai vicina alla nostra comune sensibilità: il suo racconto per immagini
si inserisce nel patrimonio collettivo delle visioni quotidiane, verso un personale, intenso (a tratti onirico,
ma essenzialmente riconoscibile e quindi condivisibile, diretto) universo di umane sensazioni.
Silvio Natali è dunque un vigoroso, originale cantore della comune nostra umanità. è un artista, un artista vero:
come un medico attento e appassionato, egli sa vedere, sentire, meditare; sa prestare attenzione anche al dettaglio.
E sa infine comunicare, raccontare. È pienamente, autenticamente, intimamente artista: se non fosse un pittore,
Natali sarebbe di certo un poeta, un grandissimo, franco, denso narratore.
Giorgio Tomaso Bagni